Chi siamo oltre l’attività lavorativa? 3 domande per imparare a conoscerci

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È facile plasmare la nostra identità sulla base del nostro lavoro, ma la vita va oltre questo semplice aspetto

 

Lo spunto a questa riflessione viene dalla frase “Conosci te stesso” posta nel tempio del Dio Apollo e presa in considerazione da Socrate, Platone e molti altri filosofi di spicco.

Quante volte ci chiediamo “Chi sono?”. La conoscenza di sé è un percorso di coraggio da affrontare e molte delle volte le persone hanno paura di intraprendere questo percorso.

Ciò che conosciamo di noi stessi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa” diceva Luigi Pirandello in Novelle per un anno.

 

Questo succede perché il lavoro a livello psicologico si lega a variabili fondamentali che sono l’autostima, dignità, motivazione, soddisfazione. Il senso di nullità deriva spesso dall’insoddisfazione nel lavoro legata alla disoccupazione, provocando spesso sensazione di depressione e infelicità. Il lavoro è visto come mezzo per autodefinirsi.

In questo contesto socioculturale  il lavoro diventa una caratteristica fondamentale che contestualizza il soggetto con cui ci si sta relazionando. Ci limitiamo a conoscere solo il guscio più esterno della corazza, perché pensiamo che queste categorizzazioni ci bastano per definire la persona che abbiamo davanti, ignorando che la vita va oltre l’attività lavorativa.

Ci sono persone che dopo aver dedicato la loro vita al lavoro prendono la strada del downshifting,        Decrescita felice, ovvero abbandonano il lavoro, si dedicano alla campagna e tornano a stare bene. Questa è la tendenza del nuovo millennio!

Le domande da porsi sono:

Chi sono oltre la vita lavorativa?

Quali sono i desideri che vorrei realizzare al di fuori della mia vita lavorativa?

Quanto sono disposto a mettermi in gioco per realizzare i miei progetti personali? 

Il percorso di conoscenza è lungo e complesso e per essere effettuato ha bisogno di una autoanalisi personale. Non è possibile trovare una strada universale ma ognuno ha la sua strada individuale.

Fonte: www.psicologi.net

 

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